“Quel treno speciale per Pechino”: Un viaggio alla scoperta della normalità

Nel 2007, un gruppo di 208 persone, tra utenti, operatori, familiari e cittadini attivi, partì da Venezia alla volta di Pechino, seguendo le orme di Marco Polo. A questo viaggio straordinario si unirono i principali gruppi italiani de Le Parole Ritrovate, provenienti da diverse regioni: Liguria, Lombardia, Trentino, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Sardegna e Sicilia. Fu un’esperienza unica che, nel corso di venti giorni trascorsi nei piccoli scompartimenti della Transiberiana, ci permise di comprendere profondamente l’importanza del fareassieme e la determinazione necessaria per combattere stigma e pregiudizi.

Un grande impegno organizzativo e soste suggestive

L’organizzazione di questo viaggio richiese un grande impegno, ma le soste suggestive in città come Budapest, Mosca, Irkutsk e Ulan Bator, dove entrammo in contatto con le realtà locali della salute mentale, resero l’esperienza ancora più significativa. L’arrivo a Pechino fu il culmine del viaggio: ci confrontammo con i responsabili della salute mentale cinese, che rimasero colpiti dalla composizione eterogenea e dalla passione del nostro gruppo. Gli psichiatri cinesi compresero il senso profondo della nostra iniziativa.

Obiettivi del progetto

Gli obiettivi del progetto “Quel Treno Speciale per Pechino” erano chiari e ambiziosi:

  1. Contrastare e ridurre lo stigma e i pregiudizi nei confronti della malattia mentale nella comunità.
  2. Promuovere l’inclusione sociale delle persone affette da malattie psichiche, tutelando i loro diritti fondamentali e la loro dignità.
  3. Suscitare un’attenzione positiva da parte della popolazione sui protagonisti del mondo della salute mentale.

Un evento in grado di sensibilizzare l’opinione pubblica

“Quel Treno Speciale per Pechino” fu un evento concepito per sensibilizzare l’opinione pubblica, coinvolgendola sia sul piano cognitivo che emozionale. L’idea era di realizzare un viaggio in treno che coinvolgesse 250 cittadini, tra cui persone che soffrivano di disturbi mentali, loro familiari, operatori sanitari, volontari delle associazioni, ed esponenti del mondo della cultura che si erano occupati del tema. Questi partecipanti erano fortemente rappresentativi del mondo della salute mentale.

L’idea di fondo del progetto

Il fulcro del progetto era la promozione di momenti di scambio culturale ed esperienziale tra i partecipanti al viaggio, con due obiettivi principali:

  • All’esterno: creare interazioni significative con le popolazioni incontrate lungo il percorso, favorendo la comprensione e l’accettazione reciproca.
  • All’interno del treno: promuovere l’inclusione sociale attraverso il coinvolgimento attivo di tutti i viaggiatori, aiutandoli a esprimere la propria conoscenza e capacità. L’obiettivo era di condividere e far crescere insieme la “comunità itinerante”.

Un percorso straordinario

Il percorso del viaggio si sviluppò in circa 24 giorni, partendo da Roma e arrivando a Pechino, con tappe significative a Roma, Budapest, Mosca, Irkutsk e, infine, Pechino. Fu un’esperienza indimenticabile, capace di contribuire alla diffusione della cultura dell’integrazione e della solidarietà.