Il 20° Incontro nazionale è appena finito. Prossimo incontro di coordinamento, Bologna 9 novembre

Carissime & Carissimi

il 20° Incontro nazionale di parole ritrovate è finito da poco e il vostro ‘antico’ segretario è qui ad aggiornare gli assenti di come abbiamo festeggiato questo ventesimo compleanno!

E non posso che dire bene bene bene!!!

Giovedì, come da qualche anno, abbiamo ascoltato ricche storie di recovery tutte improntate al fareassieme e al contributo che Parole ritrovate ha riportato a vite che si stavano consumando nel dolore e nell’isolamento. Difficile non cogliere come queste storie ci dimostrano, se ancora ce ne fosse bisogno, quanto in tante parti d’Italia il mondo della salute mentale, grazie anche al nostro movimento, ha rimesso in moto qualità di vita e presenze nel mondo che fino a pochi anni fa erano assolutamente impensabili. Naturalmente questo non cancella le tante, troppe, aree ‘desertiche’ che vedono il mondo della salute mentale italiano ancora lontano dal saper offrire a tutti, ma proprio a tutti, quei ‘diritti di ripresa’, quei percorsi di recovery che ancora mancano in troppe famiglie, in troppe persone che vivono abbandonate in mondi dove le nostre parole d’ordine, la fiducia e la speranza, non trovano cittadinanza e il fareassieme è un approccio del tutto misconosciuto.

Ha chiuso il pomeriggio il tradizionale incontro con una realtà estera. Quest’anno è andata in scena la Svizzera con un gemellaggio che da 5 anni vede venire nel Servizio di salute mentale di Trento giovani studentesse del corso di laurea in infermieristica di Lugano per dei tirocini di 3 mesi. Una bella storia nata per caso quando alcune studentesse di Lugano, sentito parlare del fareassieme di Trento e dei suoi UFE, hanno chiesto insistentemente di potervi fare il loro tirocinio in salute mentale. A parlarne Magda Chiesa bravissima direttrice del corso di laurea e 2 studentesse che ci hanno raccontato con quanto entusiasmo hanno vissuto la loro presenza a Trento e come sia stata un’esperienza che ha portato loro competenze professionali e ancor prima umane. A confrontarsi con loro le tutor trentine che le hanno seguite e Laura, una UFE che ha ‘insegnato’ alle ragazze svizzere, cosa significhi un’utente che, a fianco dei professionisti, mette a disposizione quel valore fondamentale che passa attraverso il proprio sapere esperienziale. Un’ora che è volata e che è stat particolarmente apprezzata dai presenti in sala molto colpite da come il fareassieme e gli UFE sono saliti in cattedra in un contesto ad alto tasso di professionalità.

Il venerdì si sono succedute esperienze un pò da tutta Italia, ancora una volta a commuoverci e entusiasmarci nell’ascoltare tante piccole grandi storie in cui il fareassieme giorno dopo giorno ha cambiato la vita di tante persone che stavano affogando nel disagio e delle loro famiglie. Non è mancato, come era inevitabile, qualche racconto dove le ferite erano ancora aperte e l’aspettativa era quella di trovare nel confronto con chi aveva già fatto un bel tratto di cammino la strada per uscire dal tunnel. Gianna, una mamma di Roma, ha commosso tutti riportandoci a una dimensione di dolore e di solitudine che da 20 anni la accompagna nel difficile rapporto col figlio, poco o nulla sostenuta dai servizi e in difficoltà grande a trarre da altri genitori gli stimoli giusti per ritrovare senso e dignità alle loro vite. In tanti hanno interloquito con mamma Gianna nella certezza di ritrovarla il prossimo ottobre con gli occhi sorridenti raccontarci che il loro mondo aveva cominciato a trovare il bandolo della matassa.

E siamo arrivati alla mattinata del sabato dedicata alla presentazione ‘ufficiale’ del nostro libro. Il vostro segretario ne ha riassunto i contenuti a cui sono seguiti gli interventi di alcuni tra i tanti che vi hanno scritto i propri contributi assieme a quanti hanno ancora voluto portare la loro voce. Importante la voce di 2 rappresentanti di altri mondi del disagio (alcol e nefrologia) convinti di aprire fronti di collaborazione col mondo di Parole ritrovate per portare nei loro di mondi le nostre peculiarità.

Non può mancare la sottolineatura di quanto le 2 serate sono state ricche sia sul fronte dei contributi espressivi, teatrali e canori, sia sul fronte della presentazione di 4 esperienze di fareassieme dai quattro angoli del mondo. Kenya, Brasile, Serbia e Giappone in modi diversi ci hanno raccontato le loro esperienze di fareassieme tutte in vario modo collegate al fareassieme di parole ritrovate e di Trento in particolare. Anche qui un’ora ricca di emozioni e di orgoglio per quello che con certosina pazienza in tanti abbiamo costruito in giro per il mondo.

Esaurito il racconto, se pur sintetico del nostro 20° Incontro – e ben vengano vostri contributi che il vostro segretario farà girare nella prossima mail – vi segnalo alcuni punti che ci aspettano a breve:

Incontro di coordinamento a Bologna sabato 9 novembre, dalle 10.00 alle 15.00

Nell’ultimo coordinamento del 21 settembre abbiamo affrontato alcuni argomenti che sono sul tappeto da tempo o che si sono fatti avanti con la pubblicazione del libro e abbiamo fissato per sabato 9 novembre il prossimo incontro. Come sempre nella sede dei gruppi di auto mutuo aiuto al Roncati di Bologna, che si trova tra Viale Pepoli e Via Isaia. Chi non ci è mai stato può telefonare a Roberto Cuni per avere le giuste indicazioni, cell. 3491673276.

Ecco i principali temi all’ordine del giorno.

1) Riprendere e decidere la discussione sulla città dove faremo il prossimo incontro nazionale nell’ottobre del 2020. Da anni ci sono 2 correnti di pensieri: c’è chi ritiene che sia giunto il tempo di rendere l’Incontro nazionale itinerante cambiando ogni anno città per offrire a più realtà gli stimoli che un nostro Incontro nazionale porta dove si tiene; c’è chi invece pensa che Trento sia ormai diventato un punto di riferimento dove gli habitué tornano con un piacere particolare e dove anche i ‘nuovi’ si trovano a respirare difficile da ricreare altrove. Dopo tanto discutere prenderemo finalmente una decisione!

2) Informazione e riflessioni su una proposta che è andata maturando negli ultimi mesi, prima in modo molto informale, poi in maniera più strutturata, circa l’organizzazione ad aprile del 2020 di una 2 giorni sul ‘supporto tra pari’. In Italia le prime esperienze di supporto tra pari significative sono nate 15 anni fa a Trento con gli UFE, UFE che si sono poi diffusi ad altre realtà legate al nostro movimento. Negli ultimi anni, se pur con nomi diversi, pratiche di ‘supporto tra pari’ si sono diffuse in molte regioni italiani e stanno costituendo una delle realtà più innovative nel mondo della salute mentale italiana. Arriviamo in ritardo rispetto a molte realtà estere, ma stiamo recuperando il tempo perduto! Parole ritrovate, per il ruolo che ha avuto e per le realtà che vi fanno riferimento, è una delle realtà che si farà promotrice dell’evento, al momento assieme al Servizio sanitario regionale dell’Emilia e Romagna e alla Rete degli utenti della Lombardia (RUL). A Bologna avremo modo di approfondire cosa ci aspettiamo da questo importante evento e con quali obiettivi andremo a costruirlo assieme a chi sarà della partita. Certamente il primo punto su cui ragionare che è anche l’obiettivo principale scontato è quello di riunire tutte le esperienze di ‘supporto tra pari’ presenti in Italia e trovare quei comuni denominatori che possano dare forza, visibilità e contrattualità ad una esperienza che rischia di frammentarsi e perdere il proprio fortissimo potenziale. Due giorni quindi per mettere un po’ di ordine, senza sicuramente la volontà di appiattire le singole peculiarità che in questi anni sono nate, ma senza neppure assistere indifferenti al diffondersi di approcci al supporto tra pari che non riescono a trovare dei punti comuni su cui costruire un’esperienza nazionale che possa rendersi present e e forte in tutta Italia. Una bella responsabilità a cui Parole ritrovate non può non dare un suo importante contributo.

3) E ancora il ‘nostro’ libro! Le presentazioni si stanno moltiplicando e farci sopra un ragionamento, favorirne la disseminazione, individuare un format che ci aiuti è sicuramente nell’aria e non dovrebbe essere difficile trovare le strade migliori.

4) Missione India! Come molti di voi sanno gli amici di Prato, Lamberto Scali, psicologo da poco a riposo del Dipartimento di salute mentale e XXXXX Giusti anima della Polisportiva Aurora, da anni hanno un importante progetto in India dove si sono spesi, con ottimi risultati, per umanizzare e rendere più vivibile un brutto vecchio manicomio. Ora sta maturando la possibilità di dar vita ad una comunità terapeutica improntata ai nostri principi e forse anche all’utopia possibile di dar vita con tutte le prudenze e le difficoltà del caso a un primo embrione di centro di salute mentale. L’India ha un sistema sanitario basato sulle mutue e sulle assicurazioni che garantisce i ricchi e penalizza i poveri. L’utopia degli amici di Prato è garantire risposte appropriate e dignitose a tutti e noi di Parole ritrovate di utopie un po’ ce ne intendiamo! Per capire la percorribilità del sogno una delegazione di prato tornerà in India tra novembre e dicembre e ne farà parte anche il vostro ‘antico’ segretario che gli amici di Prato hanno invitato un po’ come ‘esperto’ di salute mentale territoriale un po’ come avamposto di Parole ritrovate. Perché se il progetto decolla Parole ritrovate potrebbe farsene, assieme ovviamente ai pratesi, parte attiva e partecipe. Insomma se son rose fioriranno e ne riparleremo al ritorno dalla ‘missione’ in India. E a proposito di missioni in questa avventura c’è la presenza delle Suore domenicane, capitanate da Suor Paola una forza della natura che a Prato, e non solo, si è spesa con le sue consorelle in tantissime iniziative col mondo della salute mentale. E in India dove hanno svariate missioni sono una ‘potenza’ riconosciuta e giocherebbe un ruolo fondamentale nella costruzione del progetto.

5) Varie ed eventuali. Lascio a chi legge fare altre proposte o riprendere temi toccati negli ultimi coordinamenti e non portati a compimento.

Vista l’importanza degli argomenti in ballo mi permetto di fare pressing sulla vostra presenza numerosa il 9 novembre. Come sempre noi crediamo che tutti possono portare un loro contributo e quindi più saremo più troveremo le risposte giuste alle sfide che ci attendono.

Baci tanti

Renzo

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